Non è la luce - Guido Tonini - RECENSIONE
TRAMA
"Non è la luce" è un invito al lettore a intraprendere un viaggio singolare. Un breve e concitato percorso lungo le vie della notte. Nel mezzo di un dialogo continuo tra narratore e lettore, si inseriscono personaggi, storie e ambientazioni, lontane dai riflettori della quotidianità. Un mondo sospeso tra il reale e l'immaginario in cui si può essere davvero se stessi, sinceri con le proprie paure, passioni e speranze.
INFO LIBRO
TITOLO: "Non è la luce"
AUTORE: Guido Tonini
CASA EDITRICE: Lettere Animate
USCITA: 23/03/2017
PAGINE: 100 p.
ISBN/EAN: 9788871120379
PREZZO: 9,00 €
VOTO: ⭐⭐⭐ (3 su 5)
Non è la luce per me è stato un libro in parte scoperta e in parte perplessità, tanto è vero che se provassi a metterlo su una bilancia pesando ciò che ho apprezzato molto e ciò che ho apprezzato meno, la bilancia sarebbe perfettamente in piano, piatta, in equilibrio.
La prima cosa che mi ha colpita è stata la trama, semplice e pulita, che non lasciava trapelare molto della storia, o forse sarebbe più corretto definirlo viaggio.
Parlo di viaggio perché questo libro è un viaggio a tutti gli effetti, non di quelli dove tu leggi le vicende di qualcun altro, ma un viaggio dove tu sei parte integrante di quegli “spostamenti”.
Ecco, questa cosa mi ha colpita davvero moltissimo, perché era la prima volta che leggevo un romanzo scritto in questo modo, dove addirittura, in alcuni momenti, lo scrittore anticipava i miei pensieri o i miei “gesti”.
Ciò che mi è piaciuto davvero molto è stata la prima metà del libro, perché l’ho trovata avvincente, mi sentivo completamente immersa nella storia, come se fossi veramente io a camminare con lo scrittore, aspettando che lui mi portasse in giro a scoprire qualcosa.
Ho trovato anche molti spunti di riflessione in questa prima parte, spunti che mi hanno aiutata a vedere le cose con occhi completamente differenti da quelli convenzionali, dagli occhi che io stessa, per erti versi, ho ogni giorno.
La seconda metà del libro, purtroppo, non sono riuscita ad apprezzarla quanto la prima, forse per via della grande diversità di contenuti, forse proprio perché avrei voluto avere ancora per un po’ quel clima di scoperta che l’inizio era riuscito a darmi.
Per me è stato un po’come essere portata su, su, su, e poi cadere di punto in bianco, inaspettatamente; probabilmente da quella caduta io non sono riuscita a riprendermi.
Poi ho questa fissazione che mi piace stare dal lato del finestrino, seduto nel senso contrario rispetto alla direzione del treno.Questo modo, sai, tutto quello che c'è fuori da questa scatola di ferro scorre veloce. Non hai modo di anticipare gli occhi quello che sta per arrivare. Ed è una costante sorpresa. Mi piace molto.
Lo stile di scrittura l’ho trovato innovativo, proprio per via di questo modo in cui lo scrittore riusciva a comprendermi nella storia, cosa che, ripeto, non avevo trovato, fin ora, in nessun altro libro.
Credo che questo, oltre a tutto ciò che ho già detto, sia un pregio enorme di questo libro.
Non cercare di riconoscere in che stazione siamo, in che città stiamo entrando o cosa ti ricorda quest'atmosfera. Spegni il vello e segui me, altrimenti rischi di perderti da queste parti. Rischi di perderti il meglio, il nuovo.So che non è facile. Non lo è per niente.Sfortunatamente,Pare che gli esseri umani siano programmati per analizzare tutto sulla base dell'esperienza. Ogni cosa che vediamo o che incontriamo o che ci ospita la scomponiamo in concetti più piccoli, più facilmente analizzabili, in modo da poter riconoscere qualcosa di già visto. Qualcosa di noto che ci faccia sentire a nostro agio. Pensa poi alle volte che hai detto ehi, in questo posto ci sono già stato e non me ne ricordavo, che sensazione è quella?Te lo dico io, è sollievo, è dire: ok sono salvo, so dove sono.Il problema, il nostro limite, è che affrontiamo ogni istante in questo fottuto modo, con un occhio costantemente rivolto al passato. Quindi è perfettamente normale che tu stia cercando i tuoi punti cardinali nell'immenso atrio di questa stazione o nelle mie parole.Però è perfettamente sbagliato.
Concludendo, consiglio il libro a chi ha voglia, per il tempo di 100 pagine, di fare una lettura differente e un po’ fuori dal comune, a chi vuole provare a fare un viaggio, decidendo di partire e senza sapere dove e quando finisca.
Consiglio il libro anche a chi apprezza i libri riflessivi e a chi cerca qualcosa di leggero ma allo stesso tempo “importante”.
Spero di avervi incuriosito con la mia recensione 😊
➡️ Potete trovarmi anche sulla mia pagina Instagram asiapaglino
➡️ Roberta invece la trovare su ilprofumodelleparole
Un grosso abbraccio, alla prossima recensione 📚📚
4 commenti
Ma che trama simpatica👏sembra davvero molto carino!
RispondiEliminaCredo che "particolare" sia il termine più adatto
EliminaIo avevo voglia di leggerlo, ma non ne ho mai trovato il tempo.
RispondiEliminaÈ un libro molto complicato da capire quasi astratto
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