HANS MEYER E LA BAMBINA EBREA - RECENSIONE

by - martedì, febbraio 25, 2020

TITOLO: Hans Meyer e la bambina ebrea
AUTRICE: Eleonora E. Spezzano
CASA EDITRICE: Bonfirraro
PREZZO: 18,90 euro
VOTO: 4 - ⭐⭐⭐⭐

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TRAMA

Hans Mayer, ufficiale della Wehrmacht, schivo e solitario, si limita a percorrere ogni giorno la strada che lo separa dalla caserma cercando di non badare agli sguardi di disprezzo che lo circondano. È chiuso in un circolo vizioso di incertezze che lo hanno portato a riflettere sul suo ruolo. Niente nella città monotona che è diventata Varsavia gli fa credere che le cose un giorno possano cambiare. Una sera d'autunno il destino lo mette alla prova, giocando una delle sue carte più pericolose, lanciandogli una sfida inizialmente impossibile che con il tempo si trasforma nella sua unica ragione di vita. La sua casa diventa l'unico porto sicuro in mezzo all'enorme campo di battaglia in cui si è trasformato il mondo. Il gelo crudele dell'Olocausto sta penetrando lentamente nel cuore degli uomini, ma Hans è pronto alla disobbedienza. Si ritroverà di fronte a un bivio, costretto a decidere se scommettere su tutte le sue sicurezze o rinunciare. L'innocente Marie è il suo segreto indicibile, la sua sfida al sistema, il suo inno alla libertà, una rincorsa verso la luce. Dove finisce, allora, il dovere morale e dove comincia l'imperativo della coscienza? Nella mostruosità di una singola immagine, in un labirinto contorto di cose, oggetti e persone, nelle parole sussurrate al buio, sottovoce, parole rubate per paura di un tradimento, negli incubi notturni che prendono forma, in una continua e convulsa lotta per la sopravvivenza. 




CONSIDERAZIONI

A volte si pensa che la vita ha in serbo per le persone una sola via, una sola strada da percorrere e nulla potrà cambiare il corso degli eventi. 
Hans Meyer è uno di loro e non poteva minimamente immaginare ciò che gli aspettava nel corso del suo destino. 

L'incontro tra un ufficiale tedesco e una bambina ebrea cambierà drasticamente ogni certezza, ogni cosa. 


Ormai è da un po' di tempo che ho una tradizione, se mi seguite de un po' sicuramente lo saprete, ovvero di leggere durante i mese di gennaio e febbraio alcune letture che trattano l'argomento Shoah e tutto le varie conseguenze drammatiche che ha portato la Seconda Guerra Mondiale su tantissime persone innocenti.
Quando ho visto la notizia che sarebbe uscito un nuovo romanzo che parlasse, appunto, di tutto ciò non ho voluto assolutamente farmelo sfuggire. 

Posso dirvi con certezza che è stata una piacevole lettura, nonostante il tema estremamente delicato. 
Il punto di vista di un ufficiale tedesco, non del tutto convinto delle scelte, delle leggi che stanno prendendo il sopravvento in quel determinato periodo storico, che si vede sconvolgere la vita da una dolce e piccola bimba ebrea di nome Marie. 
Non dovrebbe importargli nulla di quella creatura, non è affar suo che cosa gli accadrà una volta consegnata ai soldati però, nonostante tutto e tutti, decide di tenerla con sè e nasconderla in casa per salvarla dal suo inevitabile e ingiusto destino. 





" Marie mi strinse forte e io strinsi lei.
In un momento che mi sembrò infinito tutte le lacrime che ero riuscito a trattenere fino a quel momento uscirono in un fiume incontrollato e liberatorio. 
Tutta la mia paura era in quelle lacrime. 
Erano timide, silenziose, lacrime quasi invisibili che solo io potevo percepire. Rimanemmo abbracciati per dei minuti interminabili, destinati a durare dentro di me per tutto il resto della vita.
Ora il silenzio per me rappresentava solo tranquillità, non più solitudine "








Aspetto del romanzo che mi è piaciuto particolarmente è stato quello di leggere e scoprire sempre più a fondo i vari sentimenti e le varie emozioni del nostro protagonista, sempre più nitide e trasparenti andando avanti con la lettura.
Mi rendo conto che può apparire una cosa piuttosto scontata ma per me non lo è assolutamente, soprattutto se si vanno ad analizzare le paure, le incertezze che una persona (in particolare un soldato tedesco) ha dentro di sè. 
In quasi tutti i libri e le storie che conosciamo raramente scopriamo i punti di vista di quei soldati freddi, cinici, violenti e arroganti che hanno un solo compito che ahimè, conosciamo piuttosto bene. 

Ma qui no!

Nel libro distruggiamo la corazza, strappiamo la veste da soldato di Hans Meyer per scoprire così cosa si cela in lui nel profondo della sua anima. Scopriremo il suo passato, la sua infanzia difficile che ha dovuto affrontare tra la malattia della madre, il burbero e austero padre e i bulli della scuola però, vedremo anche i suoi momenti più felici e malinconici allo stesso tempo. 







" E in quel momento non riuscii nemmeno a risparmiarmi un sorriso. Perché quando si vive in un mondo dove l'odio fa da padrone, c'è sempre bisogno di quello spiraglio di innocenza che apre la porta al lato nascosto di ogni cosa "






Per concludere, vi consiglio caldamente questo romanzo. 
Certo, lo stile di scrittura dell'autrice è ancora acerbo però siamo a buon punto (voglio ricordarvi che l'autrice ha soli 14 anni e, secondo me, per la sua età è davvero un ottimo inizio!).
Nonostante ciò, Eleonora Spezzano è riuscita a raccontarci e a farci riscoprire in maniera molto semplice e delicata la bontà, la gentilezza, la compassione e, soprattutto, la speranza nei cuori di tutte quelle persone che, al primo sguardo, non ti aspetteresti mai. 






" Noi eravamo solo topi spaventati e in quel cielo volavano migliaia di aquile affamate di vita e di speranze "





















Eccoci arrivati alla fine della recensione Amanti dei libri!!
Spero tantissimo che vi sia piaciuta. Vi ricordo che potete trovarmi anche su Instagram con il nome ilprofumodelleparole!!
Vi mando un grosso abbraccio e ci risentiamo al prossimo articolo, ciaoo!!


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