Libri che NON ho mai FINITO di leggere

by - domenica, novembre 12, 2017


Salve a tutti Amanti dei libri!!
Oggi sono qui per farvi scoprire tutti quei libri che, per un motivo o per un altro, non sono mai riuscita a concludere!
Siete curiosi?

Venite con me e scopriamo insieme i libri che, probabilmente, non saprò mai come finiranno!!






Questo libro lo comprai molto tempo fa in una bancarella e ricordo che aveva tantissime copie di questo romanzo.
La trama era molto interessante (vi ricordo che all'epoca leggevo solamente storie d'amore) e quindi mi sono detta perchè no!
Tornai a casa e iniziai subito a leggerlo. Le prime pagine mi stavano piacendo molto, però andando avanti, la storia stava diventando molto angosciosa e io, all'epoca, non andavo pazza per queste storie così tristi quindi lasciai perdere..
Poi una volta cresciuta un pochino, lo ripresi in mano e lo ricominciai ma anche quella volta mi bloccai.
Purtroppo tra noi due non è scoccata la scintilla ahah


  TRAMA

1915. Bess Heath ha diciassette anni e fino a questo momento ha vissuto un'esistenza agiata e protetta. Ora, alla fine dell'anno scolastico alla Loretto Academy, è impaziente di tornare in famiglia a Niagara Falls. Ma nulla, nella sua bella casa, è più come quando l'aveva lasciata: il padre ha perso il lavoro alla centrale idroelettrica di cui era direttore, la madre è ridotta a fare la sarta per le signore della buona società di cui fino a poco tempo prima frequentava i salotti e Isabel, l'amatissima sorella più grande di lei, è il fantasma di se stessa: si è chiusa nella sua stanza e non mangia quasi niente, tormentata da qualcosa. Durante una passeggiata lungo il fiume, l'incontro con un giovane di nome Tom Cole le provoca emozioni mai provate prima, una timidezza inattesa e una strana, incontrollabile felicità. A poco a poco quegli appuntamenti clandestini con "l'uomo del fiume", circondati solo dallo splendore della Natura, diventano per Bess una ragione di vita. Incolto e impavido, Tom vive di ciò che gli dà il fiume e possiede una misteriosa capacità di predire il comportamento delle cascate. Nei suoi occhi verdi Bess vede un uomo che sa amare e proteggere la Natura, come potrebbe amare e proteggere lei. Però Tom non appartiene al suo mondo. E arriva il giorno in cui la ragazza si trova costretta a fare una scelta, dolorosa, tra ciò che ardentemente desidera e ciò che è meglio per la sua famiglia e il suo futuro.


Qui sorge lo stesso problema del libro Nei tuoi occhi verdi come il fiume. 
Storia romantica ma molto triste e, ripeto, che prima non riuscivo proprio a tollerare queste storie abbastanza drammatiche e, ricordo anche, che le prime pagine le trovai un po' lente... ma a differenza di quell'altro voglio dare assolutamente un'altra possibilità a questo romanzo.
Ho visto alcune recensioni dove ne hanno parlato benissimo!
E poi, adesso che sono più maturata (per modo di dire ahah), credo di riuscire a sopportare molto meglio (diciamo) il dolore che sicuramente troverò tra le pagine di questo romanzo. 

TRAMA

Normandia, 1918. Léon e Louise amano pedalare controvento verso l'oceano. Verso quel piccolo antro tra gli scogli, sferzato dalle correnti, il loro rifugio, il loro nido. Lì, di fronte alla vastità dell'orizzonte, tutto è possibile. È possibile amarsi, con la spensieratezza e l'intensità dei loro sedici anni. È possibile immaginare un futuro insieme, lontano dalla guerra, dalle detonazioni, dalla morte. E sancire la loro unione con una promessa: "Ora e per sempre". Ma per quanto si illudano di tenerla lontana, la guerra è vicina, fin troppo vicina a loro. Sulla strada del ritorno una bomba li divide. Léon crede che lei sia morta e così Louise di lui. Eppure l'eco di quella promessa fatta tra le onde è destinata a durare ancora a lungo. Dieci anni dopo, a Parigi, mentre insorgono i presagi di una nuova guerra, Léon si è rifatto una vita. Ma una sera tutto cambia: il metrò è affollato, eppure nell'istante in cui i due vagoni si sfiorano, Léon la vede, nell'angolo del vetro libero vicino alla porta. Gli stessi occhi verdi, le lentiggini e i folti capelli scuri, l'immancabile sigaretta, come allora. Ne è sicuro: quella è la sua Louise. A separarli solo un metro d'aria e due finestrini. E due vite che hanno ormai preso direzioni diverse: lui ha moglie e famiglia, e lei ha scelto di stare da sola, fiera della propria indipendenza. Ma non importa. Anche se il futuro è pronto a dividerli di nuovo, ci sarà sempre un momento, un giorno, un istante in cui si rincontreranno.


Questo romanzo l'avevo comprato ad occhi chiusi per quanto mi incuriosiva e affascinava. Avevo all'incirca 10 anni quando lo comprai ed ero felicissima. 
Anche qui la storia vera di questa bambina è molto drammatica (Mio Dio ma prendevo solo storie drammatiche? Ero già una masochista da piccola insomma ahahah) e piena di coraggio ma, per quanto mi sforzassi, non riuscii a finirlo.
Lo presi più e più volte in mano ma a un certo punto mi bloccavo e, sinceramente, non so il perchè. 
Mi dispiace molto per questa cosa, perchè secondo me, è un libro che dovrebbero leggere in molti.

TRAMA

Questo non è il racconto dell'onda furiosa della Grande Storia sul destino di un popolo. Non solo questo. È una storia piccola, che ha il nome e il volto di una bambina. Zubaida vive nel deserto dell'Afghanistan, in un villaggio che la "guerra al terrore" non ha ancora travolto. Ha nove anni. Non sa niente del mondo oltre il suo villaggio, poco della travagliata storia del suo paese, dei cingolati dell'Armata Rossa, della lotta dei mujaheddin, del regime dei talebani che ha proibito anche gli aquiloni, degli elicotteri con la bandiera a stelle e strisce. Cammina danzando, a piedi nudi, al ritmo di una musica che le suona dentro. Ma non dopo quel giorno. Non da quando un terribile incidente le ha ustionato le mani, il viso, il corpo. Da allora, la musica si è spenta. In un paese privo della più elementare assistenza medica, e in cui la vita di una figlia femmina vale ben poco, non sembra una fortuna che Zubaida sia sopravvissuta. Ma non per suo padre, non per l'ostinata determinazione di un uomo disposto a tutto pur di non arrendersi. Dovesse camminare fino all'inferno per salvare quella bambina ferita, piagata, fasciata in mille bende, che ora urla per affermare la propria esistenza. Fino ai campi militari degli americani, con le loro regole incomprensibili. Fino a oltrepassare la linea di demarcazione tra due culture, tra "loro" e "gli altri". Perché Zubaida possa tornare a danzare al ritmo della sua musica.


Sento già che mi stanno per arrivare i pomodori in faccia ma è vero..
Non sono mai riuscita a finire questo romanzo e non perchè è drammatico ma proprio perchè mi sentivo (e mi sento) male s leggere i pensieri e le paure di Anna. Ho una stretta al cuore che non potete neanche immaginare ma, vi prometto che prima o poi, riuscirò a portarlo al termine, perchè è un libro che merita di essere letto fino alla fine.

TRAMA

Anne nasce a Francoforte sul Meno nel 1929, da genitori di origine ebraica, a pochi anni di distanza dalla sorella Margot. Nel 1933, preoccupata per la politica razziale della Germania nazista, la famiglia si trasferisce ad Amsterdam. Quando anche l'Olanda viene occupata dall'esercito tedesco, per i Frank diventa sempre più complicato non farsi trovare durante i rastrellamenti. Il padre di Anne decide perciò di nascondersi insieme alla famiglia in un alloggio ricavato nel retro della sua fabbrica, accogliendo anche Hermann van Pels con la moglie e il figlio Peter e, poco dopo, il dentista Fritz Pfeffer. Nell'Alloggio segreto, Anne prosegue la stesura del suo diario personale (ricevuto in regalo il giorno del suo tredicesimo compleanno), come un epistolario indirizzato a un'amica immaginaria. Vi annota pensieri e riflessioni intime, racconta quello che accade ogni giorno: la paura della guerra, i suoi sentimenti per Peter, il conflitto con i genitori e il desiderio di diventare una scrittrice una volta tornata la pace. 


Questo libro lo volevo leggere da un sacco di tempo! E' praticamente un classico per ragazzi ma, ovviamente, l'ho mollato.
Le prime pagine mi hanno annoiato abbastanza e non riuscivo a trovare alcuna simpatia nè per il bambino e nemmeno per gli altri personaggi. 
Spero un giorno di ricredermi e di dare un'altra chance a questa storia che è amata da tantissimi. 

TRAMA

Ogni giorno Giannino Stoppani, detto Gian Burrasca, annota in un diario gli avvenimenti della sua vita e della vita della sua famiglia. Naturalmente, poiché è stato educato a non mentire mai, dice sempre la verità, anche quella che non dovrebbe o potrebbe dire, o che le sorelle e i loro fidanzati, poi mariti, non vorrebbero si sapesse. E, certo, combina un sacco di guai per merito dei quali viene chiuso nel collegio Pierpaoli dove non solo non si educa, bensì diviene l'anima di una ribellione contro la falsa e tirannica disciplina che vi è imposta da una ridicola ma prepotente coppia di proprietari-direttori. Il diario diviene così la protesta e la rivolta di un ragazzo contro il mondo conformista e soffocante dei ''grandi''. Non per nulla Vamba dedicò il Giornalino ''ai ragazzi d'Italia perché lo facciano leggere ai loro genitori''. Diffusa in ogni pagina del diario c'è una scintillante comicità tutta toscana.


Ecco un'altra mia grande vergogna..
E' amato da tantissimi, lo venerano come non ci fosse un domani e poi ci sono io, la pecora nera della situazione.
Avevo letto le prime 50 pagine e l'ho trovato lentissimo! Ogni tre secondi sbadigliavo.. è stata una vera tortura. 
Non so se avrò mai il coraggio di continuare la storia, al massimo mi vedrò il film che, mi rendo conto che non è la stessa cosa, ma sempre meglio di niente. 

TRAMA

Il giovane Nick Carraway, voce narrante del romanzo, si trasferisce a New York nell'estate del 1922. Affitta una casa nella prestigiosa e sognante Long Island, brulicante di nuovi ricchi disperatamente impegnati a festeggiarsi a vicenda. Un vicino di casa colpisce Nick in modo particolare: si tratta di un misterioso Jay Gatsby, che abita in una casa smisurata e vistosa, riempiendola ogni sabato sera di invitati alle sue stravaganti feste. Eppure vive in una disperata solitudine e si innamorerà insensatamente della cugina sposata di Nick, Daisy...






Eccoci arrivati alla fine Amanti dei libri!! Spero che il post vi sia piaciuto!! Avete letto questi libri? Dovrei dare a qualcuno di questi un'altra possibilità?
Se si, fatemelo sapere qui sotto in un commento o sulla mia pagina Instagram: ilprofumodelleparole. 
Vi mando un grosso bacio e ci rivediamo al prossimo post, ciaoo!!

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2 commenti

  1. Ciao!
    Succede di non entrare in sintonia con un libro (per storia, personaggi, stile...), a volte è il periodo in cui prendiamo un determinato libro che non ci mette voglia di leggerlo... In questi casi... pazienza:-D
    ,non serve leggere cose che non ci piacciono.
    Il grande gatsby è un classico breve e credo sia fattibile.
    Sull'aspetto emotivo di alcuni libri, come anne frank, ti capisco..., anche se a me fa l'effetto contrario, nel senso che li rileggo a distanza di tempo,proprio per le emozioni che mi danno.
    Pur amando i classici,non sono riuscita a proseguire con Notre dame de Paris di hugo...
    Chissà se lo riprenderò :-D

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  2. Si è vero può capitare...io mi costringo lo stesso ad andare avanti e vedere se magari cambio opinione, ma nulla da fare! se è no è NO :-) !!! magari se ti andasse mi troverai qui https://paroledilibri.blogspot.it

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