UN LITRO DI LACRIME - RECENSIONE

by - sabato, ottobre 19, 2019

TITOLO: Un litro di lacrime
AUTRICE: Kitō Aya
CASA EDITRICE: Rizzoli
PREZZO: 16,00 euro
VOTO: 5 ⭐⭐⭐⭐⭐

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TRAMA

Nel vasto mondo asiatico, il diario di kito¯ Aya ha conosciuto un successo inarrestabile: pubblicato sul finire degli anni Ottanta in Giappone, ha venduto oltre un milione di copie. Una platea affollata per il racconto in prima persona di una ragazzina quindicenne che ha ispirato e incantato un intero continente. Aya racconta dieci anni della propria vita, racconta adolescenza e inizio dell’età adulta, una vita come tante, ma senza prospettiva, un’esistenza minata dalla malattia, ecco la differenza. Ed è racchiusa qui la potenza di queste pagine: nella ribellione, nell’ironia, nella fragilità che si trasforma in forza, che fanno di Aya un simbolo, una figura di culto. Perché, al di là della sua particolare condizione, è riuscita a gridare con voce limpida cosa vuol dire diventare grandi, e a contare quante lacrime servono per affrontare le sconfitte. Inedito per trent’anni in Europa, il diario di Aya arriva oggi a noi con la stessa, rara forza di allora.




CONSIDERAZIONI

È molto difficile. 
Per me è davvero tanto difficile parlare di questa storia senza avere gli occhi lucidi, senza che le mani mi tremano per l'emozione e la commozione. 
Però ho la necessità di parlarvi di questa testimonianza, di questa ragazza straordinaria che è stata Kitō Aya, della sua forza e determinazione di continuare a vivere ad ogni costo. 


Kitō Aya era una ragazza carinissima, intelligente e molto ambiziosa. 
Era una ragazza dolce, che amava i suoi genitori e i suoi fratelli. Insomma, amava la vita e tutto ciò che essa poteva offrirgli o almeno, fino a quel fatidico giorno. 
Il giorno che cambierà per sempre la sua vita e di chi gli sta intorno. 
La piccola Aya si rende conto che qualcosa in lei sta cambiando; ogni giorno dimagrisce sempre di più, la sua camminata si è fatta incerta e traballante e i suoi movimenti sono diventati lenti (non ha più dei buoni riflessi). 
Dopo varie visite e una TAC si scopre che è arrivato, in maniera del tutto improvvisa e inaspettata, un autentico mostro. 
Il mostro ha il nome di Atassia spinocerebellare (SCA), che ha segnato il destino di Aya. 


Il libro che è arrivato dopo ben 30 anni dalla sua uscita in Giappone, non è un semplice libro. 
Ci troviamo davanti ai sogni, i desideri, le paure e le incertezze della nostra piccola Aya e ci racconta tutto ciò con una tale semplicità e delicatezza che fa davvero tanto male. 







Vorrei andare in un posto spazioso.
Basta luoghi angusti. 
Sento una pressione spaventosa. 
Fa freddo e non posso uscire.
Ma ho paura a restare qui e pensare solo alla morte.
Non posso muovermi! Non ce la faccio più!
Voglio vivere.
Non mi muovo, non guadagno né aiuto gli altri.
Però voglio vivere. 









La storia di Aya riesce a donare tante di quelle emozioni e sensazioni che si fa fatica a trovare le parole esatte per descriverle a uno a uno. 
Ma una cosa è certa, riesce a regalarti tanta forza, una forza che non avete idea!
Durante la lettura del suo diario, vediamo lei che combatte con determinazione ma non ogni giorno, bensì ogni singolo istante della sua vita per sconfiggere questa malattia. 
Si impegna con tutte le sue forze, anche nel compiere le azioni più semplici e banali, per non creare problemi a chi gli sta vicino.  


Forza, coraggio e impegno queste sono le tre parole che descrivono appieno la personalità di Aya e il rapporto che ha avuto con la sua malattia. 
Ma non conosceremo solo queste tre sue grandi doti, bensì conosceremo altro di suo ovvero la paura, il terrore di non riuscire a raggiungere i suoi obiettivi e i suoi desideri e, soprattutto "conosceremo" le sue lacrime perché, dietro a quelle gocce di pianto, c'è un mondo che sta a voi, cari Amanti dei libri, scoprire e farne tesoro. 


Insieme a lei, riscopriamo le meraviglie che abbiamo come l'infinito del cielo, azzurro e sconfinato; o il semplice calore del sole che accarezza la nostra pelle; la magia che riesce a compiere un semplice sorriso; correre liberamente senza freni e senza timori e tanto, tantissime altre cose che diamo spesso per scontate ma, per Aya e molte persone, non è affatto così. 






Non piangere frignona! È proprio nei momenti dolorosi che gli esseri umani crescono. Se superi il presente, arriverà per te un'alba meravigliosa. La luce ti inonderà, gli uccellini cinguetteranno, fioriranno le rose bianche... Sarà stupendo.







Una delle parti che più mi ha commossa e straziata in maniera definitiva sono state le parole che troviamo, verso le ultime pagine del libro, sia della mamma di Aya, ovvero Kitō Shioka, che ci racconta in maniera più dettagliata e specifica di tutto il percorso che hanno affrontato, appena il mostro si è fatto vivo nelle loro vite e sia della dottoressa Yamamoto Hiroko, all'epoca professoressa di Neurologia presso l'Univeristà d'igiene e salute Fujita, in cui ci parla più approfonditamente della malattia e del rapporto che si è instaurato nel corso degli anni con la Piccola Aya. 



Concludendo, vi consiglio con tutto il cuore questo libro.
So perfettamente che è un tema difficile d'affrontare e non è per nulla semplice leggere e scoprire, in prima persona, i pensieri e i sentimenti di Aya e il rapporto con la sua malattia però, questo genere di storie, devono essere lette. 
Lette per farci aprire gli occhi. 








Questo diario ha ispirato un meraviglioso e struggente drama che vi supplico di recuperare quanto prima.
Con questo drama capirete ancora più a fondo la vita della grande combattente che è stata la nostra piccola Aya.

































Eccoci arrivati alla fine della recensione Amanti dei Libri!!
Spero tanto che la recensione vi sia piaciuta! Vi ricordo che potete seguirmi anche su Instagram con il nome ilprofumodelleparole !!
Vi mando un grandissimo abbraccio e ci risentiamo al prossimo articolo, ciaooo!!

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