Cecità - RECENSIONE

by - martedì, luglio 31, 2018



TRAMA 

In un tempo e un luogo non precisati, all'improvviso l'intera popolazione diventa cieca per un'inspiegabile epidemia. Chi è colpito da questo male si trova come avvolto in una nube lattiginosa e non ci vede più. Le reazioni psicologiche degli anonimi protagonisti sono devastanti, con un'esplosione di terrore e violenza, e gli effetti di questa misteriosa patologia sulla convivenza sociale risulteranno drammatici. I primi colpiti dal male vengono infatti rinchiusi in un ex manicomio per la paura del contagio e l'insensibilità altrui, e qui si manifesta tutto l'orrore di cui l'uomo sa essere capace. Nel suo racconto fantastico, Saramago disegna la grande metafora di un'umanità bestiale e feroce, incapace di vedere e distinguere le cose su una base di razionalità, artefice di abbrutimento, violenza, degradazione. Ne deriva un romanzo di valenza universale sull'indifferenza e l'egoismo, sul potere e la sopraffazione, sulla guerra di tutti contro tutti, una dura denuncia del buio della ragione, con un catartico spiraglio di luce e salvezza.






INFO LIBRO

TITOLO: "Cecità"
AUTORE: Josè Saramago
CASA EDITRICE: Feltrinelli 
USCITA: 25/02/2013
PAGINE: 288 p.
ISBN/EAN: 9788807881572
PREZZO: 9,50 €


VOTO: ⭐⭐⭐ (3,5 su 5)




CONSIDERAZIONI

E' stata una lettura davvero molto intensa. 

Ve lo dico sinceramente, non ero assolutamente preparata a tutto quello che è accaduto all'interno di questo romanzo. 


Inizio subito a parlarvi dello stile di scrittura di Josè Saramago. 

Saramago ha uno stile molto particolare e, a tratti può risultare un pochino pesante (ovviamente anche per le tematiche trattate all'interno della storia). 
Uno stile caratterizzato dalla mancanza dei segni di punteggiatura, soprattutto per quanto riguarda i dialoghi. 
Personalmente all'inizio ho fatto fatica ad approcciarmi a questo stile insolito ma, con il passare delle pagine, sono riuscita ad abituarmi anche se mai del tutto. 

Anche se lo stile non mi ha completamente conquistata è riuscito, allo stesso tempo, con questo suo modo di raccontare, di narrare certi fati macabri e inquietanti a farmi vedere in maniera nitida e pulita quello che accadeva appunto. 
Mentre leggevo sembrava di vedere davanti ai miei occhi un film vero e proprio e pochi romanzi sono riusciti a darmi una così chiara e limpida visione delle cose. 


Non è una lettura adatta a tutti.
Ci sono scene, azioni e avvenimenti che fanno venire lo schifo, detto proprio francamente. 
Vedere la bassezza (per non dire di peggio) che può avere un uomo di fronte a questa specie di epidemia che ha condannato la vita di ogni singola persona, vedere in che modo si riducono in quel manicomio per riuscire a sopravvivere fino a compiere dei gesti che, probabilmente, mai e poi mai avrebbero pensato di compiere, fa venire davvero un senso di nausea, rabbia e sconforto nell'animo di noi lettori. 


Questa è stato l'obiettivo dell'autore. 
Provocare in noi un senso di disagio e profondo disgusto nei confronti della società che ci circonda.


Ho provato tantissima rabbia quando leggevo di come trattavano le donne in quel posto al limite del vivibile. Ero lì lì per scaraventare il libro da qualche parte per tutte quelle atrocità che certi uomini compievano con atteggiamento fiero e orgoglioso. 
Però mi rendo conto che vivendo in quello stato anche le cose più terribili possono apparire "normali" (non fraintendete però, non sto giustificando queste azioni, anzi!) e io mi chiedo se anche a noi accadesse una cosa del genere, come reagiremmo? 
E' facile dire che quelle cose non le avremmo e no le faremo mai e poi mai ma chi può dirlo se non abbiamo vissuto realmente quello che accade?




In conclusione è una lettura che consiglio, non per questo periodo perchè potrebbe risultare un po' faticosa come è accaduto a me e non affrontatela a cuor leggero ma, oltre questo, in definitiva posso sicuramente dire che potrebbe aprirvi davvero gli occhi sotto moltissimi aspetti.   




(Piccola curiosità: ho appena scoperto che esiste il film tratto da quest'opera ovvero "Blindness". Io non so se avrò mai il coraggio di vederlo..) 







" Ci si abitua talmente ad avere gli occhi che ancora si crede di poterli usare anche quando non servono più a niente "














Eccoci arrivati alla fine della recensione Amanti dei libri!! Spero tanto che vi sia piaciuta!
Vi ricordo che potete seguire sia me che la mia amica Asia su Instagram con il nome ilprofumodelleparole e asiapaglino. 
Vi mando un grosso bacio e ci risentiamo al prossimo articolo, ciaoo!!



You May Also Like

6 commenti