La primavera da lontano - Giovanni Ragonesi - RECENSIONE

by - martedì, agosto 14, 2018



TRAMA

Valerio lavora in una casa di produzione di film hard che lo assorbe a tempo pieno e non ha energie per pensare troppo. La notizia improvvisa del matrimonio della sorella gli riporta alla mente la disastrata situazione familiare, mentre un gioco in una chat d'incontri, dove finge di essere una ragazza paraplegica, si conclude con un naso rotto e il sospetto che la disillusione sentimentale non sia un traguardo accettabile. Infine, dopo una festa dove incontra Alessandro - un vecchio amore mai uscito dal bozzolo - iniziano le apparizioni dì fantasmi e altri episodi insoliti. Tutto questo precipita Valerio in una dimensione di memorie luttuose da cui nemmeno l'assunzione massiccia di psicofarmaci riesce a liberarlo.





INFO LIBRO

TITOLO: "La primavera da lontano"
AUTORE: Giovanni Ragonesi
CASA EDITRICE: Ad Est dell'Equatore
USCITA: 06/04/2017
PAGINE: 148 p.
ISBN/EAN: 9788899381264
PREZZO: 12,00 €


VOTO: ⭐⭐⭐⭐ (4 su 5)






CONSIDERAZIONI

La prima cosa che mi viene da dire per commentare questo libro è “diverso”. 
Questo non è un romanzo convenzionale, non lo è nemmeno la storia raccontata, che è però capace di tenerti sulle spine fino all’ultimo, con l’idea di aver capito tutto e arrivare alla fine rendendoti conto di non aver capito nulla.

La trama stessa, una volta letta, mi ha lasciato quella curiosità mista ad amarezza, e questa cosa viene mantenuta per tutto il libro, dove non c’è un risvolto positivo inaspettato o una scena ovvia che faccia ribaltare la sorte dei personaggi, tutto il contrario, ti ritrovi a leggere la storia del protagonista con la sensazione che tutto ti stia sfuggendo dalle mani, come se ci fosse qualcosa che stai dimenticando di cogliere.
La cosa positiva però, è che arrivata alla fine del libro, mi sono resa conto di aver finito un romanzo capace di stupirmi, silenziosamente e inaspettatamente.


Le cornici senza vetro dove ho iniziato ad appendere la mia collezione orologi vecchi; i primi due erano del nonno, a corda, col quadrante ingiallito e i numeri sottili; gli altri ho iniziato a comperarli dopo, per non lasciarli soli, spinto dalla convinzione che tutti gli oggetti meritano la chance di seconda vita, anche di una terza e, se si riesce, di una quarta, e sarebbe bello se la stessa chance venisse concessa anche a noi, perché una sola non basta mai.


Lo stile di scrittura è scorrevole, nonostante alcune scene narrate, e questo è assolutamente un bene, perché è proprio questa scorrevolezza che rende tutto ancora più veloce e impalpabile, come quando ti rendi conto di aver bisogno di un sorso d’acqua e una volta bevuto ti chiedi come mai sia durato così poco.
Lo scrittore è stato capace di farmi immedesimare nelle sensazioni del protagonista, dalla rabbia alla frustrazione, dallo spaesamento alla confusione, e questa cosa mi è piaciuta, perché questo è quel genere di romanzo dove non puoi capire la vicenda senza viverla o immedesimartici.


Ho detto addio a tutto.
Soltanto i ricordi sono rimasti, e come tutte le cose vecchie le tieni da parte senza sapere se un giorno torneranno ad essere utili o se il loro scopo è semplicemente quello di riempire ogni spazio dell'armadio e impedire che qualcosa di nuovo vi abbia accesso.


Consiglio il libro assolutamente, in primis perché l’ho trovato molto leggero e veloce da leggere, un po’ come una boccata d’aria fresca in questo periodo che sta lasciando passare il caldo, ma soprattutto perché questo libro è stato un insieme di emozioni che nemmeno io saprei definire.






Spero di avervi incuriosito con la mia recensione 😊
➡️ Potete trovarmi anche sulla mia pagina Instagram asiapaglino
➡️ Roberta invece la trovare su ilprofumodelleparole
Un grosso abbraccio, alla prossima recensione 📚📚

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