Un caffè con... Camilla Rosati - INTERVISTA
Oggi siamo qua con Camilla Rosati, autrice di Eleutheria, romanzo recensito un po' di giorni fa, qua su blog.
Ciao Camilla, come stai?
Ciao Asia! Tutto bene.
Se chiedessi tre aggettivi per descrivere il libro, quali useresti?
Innanzitutto forte, nel senso che tende a raccontare le cose in maniera diretta e senza censure; poi toccante, il perché lo scoprirete; infine interessante, perché offre numerosi spunti di riflessione.
Dovendo riassumere nello spazio di un tweet (280 caratteri) il motivo per cui una persona dovrebbe leggere il tuo romanzo, cosa diresti?
Se ti piace cercare di capire cosa c'è dietro determinate azioni dei personaggi; se ti interessa una riflessione su temi etici e politici totalmente nuova; se sei amante della letteratura introspettiva e dal linguaggio curato, allora questo è il libro che fa per te!
Quale parte è stata la "più difficile" da scrivere?
Bella domanda! Se devo dire la verità, non ho avuto particolari blocchi durante la stesura di questo romanzo, tuttavia la parte più difficile è stata quella dei capitoli centrali, in quanto capitoli di passaggio.
Cosa o chi ti ha maggiormente ispirato per la storia?
Mi sono ispirata a diverse fonti, tutte molto diverse. Per le tematiche mi sono rifatta in parte a qualche articolo di un blog femminista, dall'attualità, e in parte a qualche serie TV. Per lo stile, invece, il mio modello principale è Victor Hugo ( autore de "I miserabili" ), ma non è l'unico. Ho preso spunto anche da altri autori di cui ho letto di meno rispetto a Hugo, ma che comunque ho studiato a scuola o autonomamente, come per esempio James Joyce e Virginia Woolf.
Una domanda che mi sono fatta leggendo il libro, hai mai visitato Le Meteore in Grecia?
Certo! Ci sono stata durante la gita dell'ultimo anno di liceo ed è stata un'esperienza meravigliosa. Non a caso è proprio durante quel viaggio che ho iniziato il lavoro di pianificazione della trama. Nel seguito del romanzo, poi, avranno un ruolo ancora più centrale. Se potete andateci!
Il finale della storia lo hai stabilito fin da subito o hai aspettato che la storia ti ci “conducesse”?
Per spiegarlo al meglio devo rivelarti come lavoro: all'inizio di tutto c'è un'idea, o addirittura un'immagine. Da quella immagine, poi, si passa alla schematizzazione dello scheletro della trama, nel senso del susseguirsi degli eventi. Una volta finito questo procedimento, la trama è pronta e si passa alla stesura vera e propria. In conclusione: l'ho stabilito durante la fase di schematizzazione.
Raccontaci un aneddoto legato al romanzo.
Interessante come domanda! Ce ne sono così tanti, ma quello che mi ricordo meglio è questo: era appena finita la simulazione della prova di italiano, avevo scritto per sei ore, ma non ero stanca, anzi! Sotto il mio banco c'erano dei fogliettini inutilizzati, li ho presi e ho iniziato a scrivere il continuo della parte del romanzo che avevo scritto la sera prima. Ecco, questo fatto secondo me esemplifica bene ciò che è per me la scrittura.
Hai già nuovi progetti per il futuro?
Sì, molti e di diverso genere. Per seguire tutti gli aggiornamenti in tempo reale a riguardo, vi consiglio di seguire i miei due profili instagram: @eleutheriaofficialcr (per i progetti riguardanti eleutheria) e @camilla.rosati99 (per gli altri progetti).
Spero che questa intervista vi sia piaciuta e vi abbia interessati nel leggere il libro. 😊
A proposito del romanzo trattato, vi lascio il link diretto alla recensione https://ilprofumodelleparole.blogspot.com/2018/09/eleutheria-camilla-rosati-recensione.html
➡️ Potete trovarmi anche sulla mia pagina Instagram asiapaglino
➡️ Roberta invece la trovare su ilprofumodelleparole
Un grosso abbraccio, al prossimo caffè amici ☕☕
0 commenti