Absence. L'altro volto del cielo - Chiara Panzuti - RECENSIONE

by - martedì, novembre 06, 2018


TRAMA

In "L'altro volto del cielo", nuovo capitolo della trilogia di Absence, è trascorso appena un mese dall'inizio del gioco insidioso di cui l'uomo in nero tiene le fila, e le coordinate dell'ultimo biglietto conducono Faith e i suoi compagni a Est. L'invisibilità è diventata per Faith, Jared, Scott e Christabel una strana routine, per sopravvivere in un mondo che non ha memoria di loro, e il motivo che li spinge a continuare il viaggio intrapreso per tornare a esistere. Ma il siero NH1 comincia a indebolire il fisico dei ragazzi e la conquista dell'antidoto si fa sempre più indispensabile. Soltanto Faith sembra resistere agli effetti collaterali e sviluppa un'inaspettata prontezza fisica e mentale. Sotto l'ombra dell'Illusionista e sulle tracce dei biglietti dell'uomo in nero, i ragazzi della squadra Gamma fronteggiano più volte le squadre degli Alfa e dei Beta: il gioco, però, comincia a svelare il suo lato crudele, che non accetta provocazioni né debolezze. Dopo uno scontro violento con una squadra avversaria nella base navale di Changi Bay, a Singapore, Faith scoprirà alcuni risvolti delle regole spietate dell'Illusionista e si troverà faccia a faccia con l'altro volto della competizione e di se stessa.



INFO LIBRO

TITOLO: "Absence. L'altro volto del cielo"
(Absence #2)
AUTORE: Chiara Panzuti
CASA EDITRICE: Fazi Editore
USCITA: 10/05/2018
PAGINE: 312 p.
ISBN/EAN: 9788893251457
PREZZO: 15,00 €


VOTO: ⭐⭐⭐⭐⭐ (5 su 5)






CONSIDERAZIONI

Serie composta da:
Absence #3 - Absence. La memoria che resta


Devo ammettere che questa serie di libri mi sta stupendo e piacendo in modo che mai mi sarei aspettata.
Nella recensione del primo volume (Absence. Il gioco dei quattro), scrissi di aver letto il libro in davvero poco tempo, ecco, ora posso dirvi che questo libro l’ho iniziato e finito in meno di una giornata.
Dalla prima pagina all’ultima mi sono ritrovata catapultata in una storia dall’aspetto avvincente e dallo stile dinamico, quasi io ne fossi parte integrante; non riuscivo a scollarmi dalle pagine, non riuscivo a smettere di leggere, volevo solo sapere come continuasse la storia, o meglio, dovevo saperlo.

La cosa che mi ha colpita di più in questo libro è stato il notare, pagina dopo pagina, i percorsi e i cambiamenti nei vari personaggi, che fosse il modo di agire, pensare, il carattere, perché questi cambiamenti hanno dato al tempo trascorso nella storia quasi una forma tangibile.
Una Cosa che ho apprezzato molto è stata l’imprevedibilità di ciò che stavo leggendo, perché personaggi che nel precedente libro non sarei mai riuscita a sopportare, in questo si sono completamente riscattati, tutto il contrario per altri, personaggi per i quali io stessa avrei messo una mano sul fuoco, che ora vorrei “sparissero”.
Trovo che la trama del libro sia stata ben strutturata perché, nonostante la scrittrice sia la stessa e il libro sia il secondo di una trilogia, la trama ha aspetti completamente differenti dal libro precedente, come il puntare più su ciò che sono gli aspetti interiori dei personaggi, tralasciando per un attimo ciò che sono i loro dubbi e le loro paure, inserendo molte più scene d’azione e togliendo quelle riflessive o statiche, rendendo partecipi i lettori di quello che è ciò che i protagonisti stanno vivendo e subendo.
Questo “cambio” di narrazione mi ha permesso di approcciarmi alla storia non solo come una lettrice più o meno appassionata, ma proprio come piccolo personaggio immaginario della storia, perché ci sono stati momenti in cui era come se io stessi viaggiando con Faith, la protagonista, perché mi trovavo ad essere concorde con le sue scelte, a condividere la sua paura e i suoi timori, i suoi dubbi, la sua forza. 

Credo che Faith possa essere considerata un’eroina 2.0.


Quello che Jared non sapeva, e che non volevo ammettere, era che io non avevo mai visto una lontra. Non dal vivo, almeno. Mi crogiolavo davanti ai documentari, con la voglia di portare mia sorella all'acquario, quando fosse nata. Le avrei indicato la vasca, sperando di ammirare le lontre che si tengono per mano, come avevo visto centinaia di volte in TV. E anche io l'avrei tenuta per mano, per non perderla, perché cosi fanno le lontre: non si perdono.


Lo stile di scrittura di Chiara Panzuti è uno stile che si trova in pochissimi scrittori, quel genere di stile dove leggi tutto il libro e ti sembra di aver letto un semplice racconto, perché è talmente scorrevole e piacevole che ti fa perdere la cognizione delle pagine lette, le giri una dietro l’altra e alla fine del libro ti dici “mannaggia, è già finito!”.


Pensavo che l'invisibilità fosse la condanna peggiore, invece lo era l'inconsistenza. La perdita di spessore delle promesse, della fede, dell'amore. È incredibile come un intero castello possa cadere in un giorno. Le fondamenta di tutto ciò in cui credevamo erano crollate nel fango, portandosi dietro una fiducia che consideravo immortale.


Concludendo, consiglio il libro assolutamente a chiunque, perché Absence è una serie che non ha un genere ermetico rispetto ad altri, tocca tanti generi e tante tematiche che possono essere interessanti per moltissime persone.







Spero di avervi incuriosito con la mia recensione 😊
➡️ Potete trovarmi anche sulla mia pagina Instagram asiapaglino
➡️ Roberta invece la trovare su ilprofumodelleparole
Un grosso abbraccio, alla prossima recensione 📚📚

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4 commenti

  1. Lo lessi quando uscì grazie all'editore che mi coinvolse. Da lì ho scoperto una delle mie autrici preferite. Adoro alla follia questa trilogia, dopo aver finito il secondo sono stata in crisi di astinenza per mesi😅

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    1. Spero che l'autrice riesca a pubblicare il terzo libro senza troppo distacco dal secondo.

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